sabato 21 marzo 2009

La pubblicità

La pubblicità

Questo mondo difficile
nel quale oggi si vive
con il dubbio perenne di non sapere
che marca di sapone è la migliore,
quale squadra di calcio
vincerà il campionato,
questo orrendo frastuono
di tram che propagandano auto
e di auto che propagandano calze,
l'ansito caldo
dell'aspirapolvere del vicino
che incomincia a ronzare
quando il sonno è più dolce,
il latrato
dei cani di lusso che saltano sulle poltrone,
in fine tutta questa orribile
confusioni di cartelli e di strilli,
il pandemonio pazzo
di cui alcuni vivono
senza lasciar vivere gli altri
deve finire, finirà di cadere
come il muro in rovina
di un castello.
Fu opera degli uomini,
per mano degli uomini cadrà.
Però mi spiace, credetemi,
perdermi lo spettacolo,
affascinante e schietto,
di vedere il mondo
senza la sua mano di belletto
e di colori maligni
per annunciare
una marca di anice, un frigorifero,
o un nuovo meccanismo,
e ascoltare ancora
parole riscattate,
voci allegre, familiari, libere,
che non sembrino annunciatori,
o andare a passeggio per i campi
senza imbattersi
nei cartelloni della coca-cola
appesi alle muraglie
di una cassetta al bordo del sentiero.

José Goytisolo

Spiegazione in prosa della poesia.

Questa poesia parla dell'aspetto negativo della pubblicità.
Racconta che oggi giorno le persone si pongono il continuo problema di conoscere le marche dei prodotti attraverso la pubblicità e sapere le notizie frivole come ad esempio la squadra che vincerà il campionato; ma tutto questo è frutto della mente umana e quindi è destinato a finire.
Il poeta termina col dire che comunque, siamo abituati a vedere la pubblicità, non possiamo più farne a meno e certe volte avere la nostalgia delle immagini, dei colori sgargianti e del potere di persuasione che trasmette.

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