lunedì 27 aprile 2009

Totò: Malafemmena


TOTO': Malafemmena

Si avisse fatto a n'ato
chello ch'e fatto a mme
st'ommo t'avesse acciso,
tu vuò sapé pecché?

Pecché 'ncopp'a sta terra
femmene comme a te
non ce hanna sta pé n'ommo
onesto comme a me!...

Femmena
Tu si na malafemmena
Chist'uocchie 'e fatto chiagnere..
Lacreme e 'nfamità.

Femmena,
Si tu peggio 'e na vipera,
m'e 'ntussecata l'anema,
nun pozzo cchiù campà.

Femmena
Si ddoce comme 'o zucchero
però sta faccia d'angelo
te serve pe 'ngannà...

Femmena,
tu si 'a cchiù bella femmena,
te voglio bene e t'odio
nun te pozzo scurdà...

Te voglio ancora bene
Ma tu nun saie pecchè
pecchè l'unico ammore
si stata tu pe me...

E tu pe nu capriccio
tutto 'e distrutto,ojnè,
Ma Dio nun t'o perdone
chello ch'e fatto a mme!...

Totò scrisse e dedicò questa canzone alla moglie Diana in quanto venne meno ad una promessa che i due coniugi si erano scambiati: anche se ufficialmente separati dovevano convivere nella stessa casa fino al raggiungimento del diciottesimo compleanno della figlia Liliana. Ma la moglie stanca delle sue continue scappatelle non mantenne la promessa facendolo sprofondare in un grande sconforto.

Arte e Immagine







Immagini colorate in occasione della Pasqua con tecniche varie

giovedì 9 aprile 2009

Auguri




In momenti drammatici come quelli che stiamo vivendo gli auguri di Pasqua credo possano servire a un momento di riflessione e pietà per tutti.
Per chi crede di preghiera, per i non credenti di umana solidarieta e vicinanza.

Diorami

Qui i lavori sul riciclaggio creativo realizzati dalle "piccole pesti" delle classi II A e B della Scuola Primaria di Pietramelara, che ben stimolati dalla collega ed amica Enza, hanno tirato fuori il meglio della loro creatività.

mercoledì 1 aprile 2009

Sillabe

Le consonanti non possono essere pronunciate da sole; accompagnate da una vocale formano una sillaba cioè una parte della parola.
A seconda del numero di sillabe che le compongono, le parole possono essere:
monosillabe = una sola sillaba (a, e, il, ma, ha, se);
bisillabe = due sillabe (ma-no, so-le);
trisillabe = tre sillabe (a-mo-re, co-lo-re),
quadrisillabe = quattro sillabe (al-be-rel-lo, co-lo-ra-te);
polisillabe = più di quattro sillabe ( gi-ro-va-ga-re, rag-gra-nel-la-re).

La divisione delle sillabe ci torna utile quando non abbiamo più spazio per scrivere nel rigo, allora la dividiamo in sillabe per continuare a scriverla nel rigo successivo.

Ecco alcune regole da ricordare:
la s va sempre con la consonante che la segue ( fe-sta, pe-sco);
mp e mb si separano sempre (bam-bo-la, cam-po);
la r rimane con la volcale che la precede ( cor-da, tor-ta);
le doppie si separano sempre (pal-la, stel-la);
cqu si separa sempre la c dalla qu (ac-qua, ac-que-dot-to).

Esotismi

Si chiamano esotismi quei vocaboli francesi e inglesi che sono entrati nel nostro linguaggio e vengono usati anche quando nella nostra lingua esiste la voce corrispondente.
Bluff (pr. blef) = inganno;
raid (pr. reid) = incursione;
bureau (pr. biurò) ufficio;
club (pr. clab) = circolo, associazione;
golf (pr. golf) = maglione;
sandwich (pr. sènduic) = panino ripieno;
carnet (pr. carné) = taccuino, diario;
atelier (pr. atelié).

Doppie

Tutte le consonanti, tranne h, possono raddoppiare.
La q raddoppia solo nella parola soqquadro; nelle altre il doppio suono della q si ottiene preponendo ad essa una c (acqua, acquisto).
Le consonanti z e g non raddoppiano mai davanti alla terminazione ione (stazione, ragione).
La b non raddoppia mai nelle parole che terminano in bile (amabile).

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